Il mercato valutario delle monete elettroniche è sottoposto a meno controlli e restrizioni di quello tradizionale. Il sistema dovrebbe garantire una sicurezza assoluta. Ma non sempre la promessa è rispettata. Per l’universo crypto servono regole chiare e universali e le soluzioni proposte non sono oggi soddisfacenti
Il 2022 è iniziato con la più grande rapina mai vista di criptovalute.
Il portale di Ronin incentrato sui giochi, che permette il collegamento con blockchain, è stato di fatto rapinato per un importo vicino ai 600 milioni di dollari. Gli stessi proprietari della piattaforma si sono accorti di una falla nel sistema che ha permesso una compromissione dei nodi di Sky Mavis e di Axie avvenuta il 23 marzo 2022.
Più recente è la rapina per quasi 190 milioni di dollari alla Dao (organizzazione decentralizzata) Beanstalk, dove i criminali hanno sfruttato non una vulnerabilità software ma una debolezza nel sistema di funzionamento (un loophole).
La forza di queste realtà, ossia la loro decentralizzazione e l’assenza di organismi o garanzie centrali di controllo, diventa una loro vulnerabilità che i criminali ora riescono a sfruttare per fare sempre più soldi.
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